La rassegna Veneto Film Tour rende omaggio agli architetti Carlo e Tobia Scarpa
La rassegna Veneto Film Tour rende omaggio agli architetti Carlo e Tobia Scarpa
Lunedì 27 aprile, ore 21, al Multisala Giorgione di Venezia la rassegna Veneto Film Tour renderà omaggio agli architetti veneziani Carlo e Tobia Scarpa, padre e figlio, due figure cardine della scena architettonica del Novecento, proiettando tre film a loro dedicati.
Nuovo appuntamento a Venezia per la quarta edizione di Veneto Film Tour, rassegna cinematografica promossa dalla Regione del Veneto, dalla Federazione Italiana Cinema d’Essai (FICE) delle Tre Venezie, dall’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo (AGIS) delle Tre Venezie in collaborazione con l’Associazione Cinerama.
Lunedì 27 aprile al Multisala Giorgione saranno proiettati tre film incentrati sulle figure degli architetti veneziani Carlo e Tobia Scarpa, padre e figlio, due figure cardine della scena architettonica del Novecento. A partire dalle ore 21.00 si potrà assistere al film breve “La pietà del vento” (Italia, 2014, 7’) di Stefano Croci e Silvia Siberini e i mediometraggi “Genius Loci” (Italia 2014, 30’) e “Tobia Scarpa – L’anima segreta delle cose” (Italia 2014, 31’), diretti rispettivamente da Riccardo De Cal e Elia Romanelli. Ospite d’eccezione della serata veneziana, lo stesso Tobia Scarpa.
Presentato in occasione della 71. Mostra del Cinema di Venezia, il corto “La pietà del vento”, diretto da Stefano Croci e Silvia Siberini, racconta il dialogo mai avvenuto tra Carlo Scarpa e il poeta giapponese Matsuo Bashō. Gli haiku di Bashō fanno da guida tra le architetture del maestro italiano che, a loro volta, diventano la perfetta scenografia per i sentimenti evocati dal poeta.
«Il fascino e la sfida di questo film – raccontano i registi – nasce dall’aver individuato un filo comune ai due maestri, mossi da un bisogno di autenticità ed estrema totalità nella realizzazione dell’opera in continua tensione verso una profonda relazione con la natura. Abbiamo cercato di realizzare un’opera che potesse restituire nel cuore dello spettatore proprio quel sentimento, spesso obliato, di tensione spirituale e artistica, capace di riflettere, e far riflettere, la bellezza dell’essenziale, del momento intuitivo intriso di significato, in una magia sospesa al di là della vita e della morte. “La pietà del vento” vuole essere un omaggio fugace, un haiku scritto attraverso l’immagine e la parola».
“Genius Loci” di Riccardo De Cal documenta il restauro e la riapertura di un luogo storico e ricco di significati per la città veneziana: il celebre negozio Olivetti, realizzato da Scarpa nel 1958 in Piazza San Marco su incarico di Adriano Olivetti. Un luogo nel quale Carlo Scarpa unisce alla cura per il dettaglio l’attenzione più estrema nell’uso e nell’accostamento dei materiali e che rappresenta un esempio unico nel panorama dei restauri e allestimenti degli anni ’50, sia in Italia che in ambito internazionale.
«L’estrema essenzialità con cui il filmato è costruito – spiega il regista, Riccardo De Cal -, opera un ricongiungimento con la filosofia stessa della costruzione scarpiana (che in tanto rigore apparente racchiude una ricchezza quasi bizantina nei dettagli), e nello stesso tempo suggerisce i molteplici significati presenti nella sua architettura, così ricca e così strettamente legata alla realtà veneziana. Il montaggio delle sequenze cinematografiche lascia sospesa l’interpretazione degli oggetti, non più solamente architetture, ma frammenti saturi di carica lirica, e opera una sorta di traduzione tra linguaggi diversi, rispettando le pertinenze di ciascuno».
Prodotto da Studio Liz, “Tobia Scarpa – L’anima segreta delle cose” di Elia Romanelli è un delicato racconto umano, ritratto suggestivo di un architetto che preferisce essere considerato un designer ‘poeta’ innamorato della vita e delle sue molteplici forme.
«Un documentario – spiega Romanelli – nato da una serie di visite a Tobia Scarpa; visite mattutine, visite pomeridiane, visite come si bevesse un tè ma con due telecamere, un cavalletto e un po’ di luci. Cinque incontri in tre anni. Azioni quotidiane: leggere, guidare, fare di un foglio un aeroplanino di carta. Poi, dal quotidiano allo straordinario: assistere alla genesi degli oggetti, vedere quel processo che da qualche parola e qualche tratto di lapis su di un foglio, porta a qualche cosa di inedito, qualche cosa che entrerà nel mondo delle cose concrete, toccabili».
Alla proiezione saranno presenti i registi. Biglietto d’ingresso 3 euro.
Il programma della rassegna è disponibile sui siti www.venetofilmtour.it e www.spettacoloveneto.it.
Per informazioni
Fice Tre Venezie
Piazza Insurrezione n. 10 – 35137 Padova
Tel. 049 8750851 – 8753141
fice3ve@agistriveneto.it
www.spettacoloveneto.it
PROFILI
Stefano Croci si dedica alla composizione musicale dal 2000, suonando con varie formazioni in Italia ed Europa. Si laurea in Storia dell’Arte nel 2008 applicandosi contemporaneamente nell’illustrazione e nella fotografia. Direttore artistico e co-fondatore di Caucaso, segue e supervisiona a livello artistico tutti i progetti della casa di produzione ed al contempo è autore di documentari ed opere di video-arte.
Silvia Siberini, laureata in Filosofia e in Storia, culture e civiltà orientali, specializzata in lingua giapponese, dal 2001 collabora con artisti italiani nel campo delle arti visive (pitture murali, foto, documentari, editoria) e si occupa di produzione e di distribuzione di animazioni con importanti risultati internazionali. Dal 2005 prende parte a numerosi progetti culturali, in ambito filosofico, legati all’editoria e al web e nel 2012 fonda la casa di produzione MAI con l’intento di potersi dedicare alla ricerca e alla divulgazione filosofica attraverso il video, la fotografia e il disegno.
Riccardo De Cal (Asolo, 1973) realizza filmati d’autore. Legato ad una visione cinematografica essenziale e poetica, nei suoi lavori approfondisce i temi dell’arte, dell’architettura, della musica, della letteratura. Denominatore comune in tutti i lavori è la ricerca attorno al concetto di “luogo”: inteso sia come spazio fisico che come spazio interiore, in una sorta di trascendenza e astrazione temporale. Fondamentale anche la ricerca sonora, che parte da suoni naturali elaborati e sintetizzati fino alla completa astrazione.
Elia Romanelli, laureato in antropologia a Roma e in antropologia visuale a Torino, nel 2006 gira il suo primo documentario, Trans-lavoro. Nel 2007, con Marianita Palumbo, gira Belice 68/08. Nel 2008 fonda con Elisa Pajer l’associazione Studio Liz e si occupa della regia di: Chi crea Venezia (2008) e Lën (2011). Per DocArt gira Da Charlie Brown a Valentina. Storia di una rivoluzione a colpi di matita (2014). Da molti anni collabora con l’università di Ca’ Foscari (comunicazione video), con la comunità ebraica di Venezia (Infanzie ebraiche, Le pietre di Aldo) e con vari festival di letteratura. A Londra dirige con Piero Vereni il progetto artistico-antropologico Slices of Life.