Al via la III edizione della rassegna I Segni dell’anima

I Segni dell’anima III edizione
Il Suono, la Natura, il Sogno

85 elaborati del laboratorio
I Suoni della Bellezza

Dopo il successo dello scorso anno, mercoledì 9 aprile alle ore 11.30 verrà inaugurata alle Scuderie del Comune di Padova (Palazzo Moroni)la terza edizione della mostra “I Segni dellanima”, dedicata alle suggestioni della Natura raccontata dai suoni e dai colori, dalle luci e dalle ombre che diventano metafora della nostra esistenza e luogo di rinascita dentro il quale talvolta ci perdiamo e ci ritroviamo.   

L’iniziativa, promossa dal Comune di Padova, con il patrocinio del Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria del Triveneto, del Club per l’Unesco, il sostegno del Rotary Club Verona e Inner Wheel Club Padova, di Verona e Abano T. – Montegrotto T., raccoglie le opere dei detenuti coinvolti nel progetto I Suoni della Bellezza, laboratorio ideato dal M° Nicola Guerini che valorizza il percorso percettivo attraverso l’ascolto della musica: un ascolto che genera segni e narrazioni creative fissate sui fogli con l’uso dei colori. Sono segni che parlano di dolore, di fallimento ma anche di commozione e sorrisi che si accendono come luci sul foglio diventando impronte di una rinascita. 

Guerini, direttore d’orchestra e attivo divulgatore, da anni promuove l’ascolto della musica come esperienza immersiva negli istituti penitenziari, stimolando non solo la dimensione emozionale e istintiva del detenuto, ma anche coinvolgendolo in un approccio introspettivo basato sulla comprensione e l’interiorizzazione del percorso rieducativo vissuto in carcere. 

Il progetto, sotto l’egida del Rotary Club Verona e in collaborazione con Inner Wheel Padova, è divenuto protocollo con il Provveditorato di Padova (2021) per 16 istituti penitenziari del Triveneto. 

La mostra

I Segni dellanima”. Il Suono, la Natura, il Sogno, aperta al pubblico da giovedì 10 a domenica 13 aprile, è stata realizzata con la curatela di Silvia Prelz, Maurizio Longhin e dello stesso Guerini, in collaborazione con Maurizio Bruno. La mostra, dedicata al mondo della Natura e le sue percezioni cromatiche e sonore, prevede l’esposizione di oltre 85 elaborati realizzati con tecnica mista, raccolti negli istituti penitenziari di Vicenza, Trento e Verona. Durante il laboratorioi detenuti e le detenute hanno prodotto disegni nati dall’ascolto immersivo di celebri pagine sinfoniche: un grande mosaico scaturito dalle note di Debussy, Ravel, Copland, Stravinsky, Mozart e molti altri, le cui tessere sono mappe emotive di un “sentire” individuale e autentico. 

Il visitatore sarà guidato dalla ricchezza cromatica delle forme immerse in un bosco immaginifico che diventa un Sogno da raccontare e luogo dell’anima.

L’incontro

Nella stessa giornata, alle 11.30 presso la Sala Paladin  (Palazzo Moroni) verrà inaugurata ufficialmente la III edizione della Mostra I Segni dell’anima.

uno degli 85 elaborati esposti in mostra

Interverranno autorità e collaboratori del progetto tra cui Andrea Colasio, assessore alla Cultura del Comune di Padova, Francesca Veronese, direttrice Musei Civici di Padova, Rosella Santoro, provveditore Regionale Amministrazione penitenziaria Padova, Angela Venezia, direttore Ufficio Detenuti e trattamento (Provveditorato Padova), Tindara Inferrera, responsabile dei rapporti istituzionali per il progetto “I Suoni della Bellezza”, Nicola Guerini, direttore d’orchestra, ideatore e promotore del Progetto “I Suoni della Bellezza”, Anna Rita Nuzzaci -Casa Circondariale Trento, Luciana Traetta – Casa Circondariale Vicenza, Maria Grazia Bregoli – Casa Reclusione Venezia e Michela Piu, psicologa. Modererà l’incontro Isabella Ottobre.

Seguirà la visita alla mostra alle Scuderie del Comune di Padova presso Palazzo Moroni- Via del Municipio, 1.

Orario visite: da giovedì 10 a domenica 13 dalle 10 alle 13, dalle 16.30 alle 19.30. Ingresso libero

*** 

Dichiarazioni:

«Ringrazio innanzitutto il Rotary Club di Verona e il maestro Nicola Guerini, che coadiuvano con passione l’Amministrazione Penitenziaria nel suo mandato istituzionale di promozione di interventi tesi a ridurre il disagio e la sofferenza delle persone detenute – dichiara il Provveditore, dott.ssa Rosella Santoro -.Questa esperienza, ripetuta nel corso degli anni, offre la possibilità di esprimere e comunicare sentimenti ed emozioni attraverso il linguaggio musicale e pittorico, supportando la popolazione ristretta nel processo di adattamento alle difficoltà psicologiche che la reclusione comporta». 

«La Musica ci conduce nei luoghi dall’anima – dichiara il maestro Nicola Guerini -. Il suo insegnamento più grande è l’ascolto, che diventa esperienza inestimabile di conoscenza del mondo, della vita, di noi stessi». 

«“I Suoni della Bellezza” è ormai molto più di un laboratorio: è la testimonianza di come, anche nei luoghi più difficili, l’arte possa nascere e trovare voce attraverso la musica- afferma Tindara Inferrera -. Questi disegni sono finestre aperte sull’interiorità di chi spesso non ha voce».

«Ringrazio il maestro Guerini per aver realizzato il laboratorio nel nostro Istituto, un percorso interessante che ha regalato “momenti di bellezza nel  nostro mondo”, ha dichiarato il  dott.ssa Anna Rita Nuzzaci».

«L’esperienza artistica guidata dal maestro Guerini può rinnovare e creare i cammini di vita interrotti dal reato. Presentare in una mostra le creazioni dei detenuti rappresenta l’occasione per far conoscere alla società una realtà spesso solo immaginata o ignorata. – afferma la dott.ssa Maria Grazia Bregoli -. L’espressione artistica diventa un processo di valorizzazione dell’individualità del detenuto. Le opere dei detenuti e delle detenute creano un legame con la comunità all’interno della quale un giorno torneranno cambiati grazie all’arte e alla Bellezza». 

«Credo che il progetto “I Suoni della bellezza” sia la piena dimostrazione che, indipendentemente dal luogo, dalla cultura, dalla lingua, dalla religione, la musica sia un linguaggio universale. – dichiara la dott.ssa Luciana Traetta –. E lo può diventare ancor più in un posto come il carcere, ove parlare di bellezza a volte pare difficile. Il progetto è riuscito, grazie alla sensibilità del maestro Guerini, a tirar fuori in maniera eccezionale ed armoniosa il vissuto dei detenuti partecipanti della Casa Circondariale di Vicenza rendendo loro la possibilità di un’esperienza unica per il loro bagaglio e di cui già chiedono una replica».