Il barbiere di Siviglia al Teatro Verdi di Padova
Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini
in scena al Teatro Giuseppe Verdi di Padova
L’opera buffa in due atti di Gioachino Rossini su libretto di Cesare Sterbini, chiuderà la Stagione Lirica di Padova con due recite al Teatro Verdi di Padova : venerdì 29 dicembre e domenica 31 dicembre alle 20.45.
Link alle foto: https://bit.ly/SL2023Barbiere
Padova – A chiudere la Stagione Lirica 2023 del Comune di Padova venerdì 29 dicembre e domenica 31 dicembre alle 20.45 sarà Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, nella brillantissima versione firmata da Paolo Giani Cei.
Alla direzione dell’Orchestra di Padova e del Veneto e I Solisti Veneti e del Coro Lirico Veneto, preparato da Giuliano Fracasso e Il corpo di ballo di Padova Danza Project, il Maestro Giuliano Carella.
La Stagione Lirica di Padova è promossa dall’Assessorato alla Cultura, con il contributo del Ministero della Cultura. Il nuovo allestimento de Il barbiere di Siviglia è realizzato in coproduzione con il Teatro Comunale Mario del Monaco di Treviso.
In scena un cast giovane e pieno di talento che vede, tra i protagonisti, la deliziosa Annalisa Stroppa nei panni di Rosina, Nikolai Zemilianskikh in quelli di Figaro, il factotum della città, Dave Monaco nei panni del Conte d’Almaviva, Riccardo Fassi in quelli di Don Basilio e Daniel Giulianini in quelli di Don Bartolo. Daniela Mazzucato interpreterà Berta e William Hernandez Fiorello.
La trama dell’opera è semplice quanto spassosa: il conte d’Almaviva, nobile spagnolo ricco e potente, si innamora di Rosina, una giovane sivigliana, ostaggio però del suo tutore Don Bartolo, pazzamente innamorato e deciso a sposarla. Per evitare sorprese, il tutore tiene Rosina segregata in casa proibendole ogni contatto con l’esterno. Deciso nel suo intento, il conte d’Almaviva si presenta in incognito sotto il nome di Lindoro. Figaro, barbiere di Siviglia, riconosce l’amico e decide di aiutarlo. Tra calunnie, travestimenti, finte lezioni di musica e segretissimi biglietti, Almaviva riuscirà a sposare Rosina, lasciando il tutore burlato e beffato da tutti.
Composta in poche settimane su libretto di Cesare Sterbini, tratto dalla commedia Le Barbier de Séville ou la Précaution inutile di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais (Parigi 1775), l’opera andò in scena per la prima volta al Teatro Argentina di Roma il 20 febbraio 1816 col titolo Almaviva o sia L’inutile precauzione, sia per riverenza verso Paisiello che già si era cimentato col Barbiere (San Pietroburgo 1782), sia per valorizzare la parte del tenore Manuel García, elevato al rango di protagonista. Dopo il fiasco della prima, l’opera trionfò nelle ultime sere del carnevale e in seguito rimase una delle opere più rappresentate al mondo e il capolavoro rossiniano per antonomasia.
«Ci sentiamo così in confidenza col capolavoro comico rossiniano – scrive Paolo Giani Cei nelle note di regia – che abbiamo dimenticato di cosa parla: di un barbiere. Sembra così evidente fin dal titolo, eppure raramente si vede Figaro davvero intento a svolgere il suo mestiere: fra tutti gli infiniti mondi in cui questa esuberante vicenda è stata registicamente catapultata, dai più tradizionali a quelli più trasposti, è difficile cogliere il vero senso della professione del nostro factotum. Questo spettacolo si propone dunque di riscoprire un valore da porre al centro della scena: la barberia e la rasatura tradizionale faranno da sfondo alle ben note disavventure di Rosina e Lindoro, ostacolati da Bartolo e Basilio. I nostri personaggi saranno immersi in un mondo surreale, sognato, in cui gli elementi quotidiani del mestiere di Figaro vengono ingigantiti e vivono di vita propria, come le carte da gioco in Alice nel Paese delle Meraviglie. Il teatro rossiniano, infatti, soprattutto quello buffo, porta con sé un germe di follia che difficilmente può essere imbrigliato in un mondo reale e concreto: molto meglio scatenarlo e farlo vivere libero, nella sua dimensione un po’ irriverente e un po’ trasognata, che non tralascia argomenti serissimi. Solo alla fine si capirà che il gioco è finito, e che un bel gioco dura troppo poco… ma in fondo, da un paio di secoli, Figaro è sempre pronto a ritornare: ad ogni prossima sbarbata».
PREVENDITE TEATRO VERDI
info biglietti: 049 8777 0213
www.teatrostabileveneto.it
La Locandina
IL BARBIERE DI SIVIGLIA
Opera buffa in due atti
Libretto di Cesare Sterbini
Musica di GIOACHINO ROSSINI
Personaggi ed interpreti
Rosina ANNALISA STROPPA
Figaro NIKOLAI ZEMLIANSKIKH
Il Conte d’Almaviva DAVE MONACO
Don Basilio RICCARDO FASSI
Don Bartolo DANIEL GIULIANINI
Berta DANIELA MAZZUCATO
Fiorello WILLIAM HERNANDEZ
Coro Lirico Veneto
Maestro del coro GIULIANO FRACASSO
ORCHESTRA DI PADOVA E DEL VENETO
Maestro concertatore e direttore d’orchestra: GIULIANO CARELLA
corpo di ballo Padova Danza Project
Regia, scene, costumi, coreografia e luci: PAOLO GIANI
Gioachino Rossini
Compositore italiano nato a Pesaro il 29 febbraio 1792, Gioachino Rossini è annoverato fra i massimi operisti della storia. Fra i suoi lavori più noti troviamo Il barbiere di Siviglia, L’italiana in Algeri, La gazza ladra, La Cenerentola, Il turco in Italia, Tancredi, Semiramide e Guglielmo Tell. Quello di Rossini era un talento naturale: compose la sua prima opera a soli quattordici anni, e ne scrisse altre trentotto in soli 19 anni. Un arco di tempo in cui l’autore fu completamente devoto al teatro, prima di abbandonarlo bruscamente nel 1829 e di cominciare a soffrire di crisi depressive. Soprannominato “il Mozart italiano”, l’autore de “Il barbiere di Siviglia” morì nella campagna parigina di Passy, dove si era ritirato a vita privata, il 13 novembre 1868.