La XXX edizione delle Giornate FAI di Primavera in Veneto
Oltre quaranta i beni aperti in Veneto
in occasione delle Giornate FAI di Primavera
Sabato 26 e domenica 27 marzo tornano le Giornate FAI di Primavera, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese.Oltre 700 luoghi solitamente inaccessibili o poco conosciuti in 400 città saranno visitabili a contributo libero, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza sanitaria, grazie ai volontari di 350 Delegazioni e Gruppi FAI attivi in tutte le regioni (elenco dei luoghi aperti e modalità di partecipazione consultabili su www.giornatefai.it; per molti luoghi, soprattutto nelle grandi città, è consigliata la prenotazione online perché garantisce l’accesso alla visita).
Le Giornate FAI di Primavera compiono trent’anni
Le Giornate FAI quest’anno compiono “trenta primavere”: dal 1993 a oggi, 14.090 luoghi di storia, arte e natura aperti in tutta Italia, visitati da oltre 11.600.000 di cittadini, grazie a 145.500 volontari e 330.000 studenti “Apprendisti Ciceroni”. Un traguardo esaltante, che tuttavia non potrà essere solo una festa. Nel pieno di una guerra che segna tragicamente la storia europea, non è il momento di festeggiare, né di invitare gli italiani a distrarsi nel puro godimento delle meraviglie del nostro Paese, ma piuttosto a concentrarsi sul significato e sul ruolo del patrimonio culturale che riflette la nostra identità, testimonia la nostra storia e rinsalda i valori del vivere civile. In cos’altro si incarna, del resto, l’identità di un popolo se non nella sua storia, nella cultura e nella tradizione? I monumenti, il paesaggio, le opere d’arte raccontano chi siamo a chi non ci conosce e alle generazioni presenti e future: il patrimonio culturale è come il patrimonio genetico di un popolo, che conserva a perenne memoria un codice di esperienze e valori condivisi su cui si fonda la nostra umanità.
Oltre 700 luoghi eccezionalmente aperti dai volontari del FAI
Mai come quest’anno, allora, le Giornate FAI mostrano il loro più autentico spirito civico ed educativo, che è nella missione del FAI: visitare gli oltre 700 luoghi eccezionalmente aperti dai volontari del FAI sarà l’occasione per conoscere la nostra storia e riflettere su quanto può insegnarci per affrontare il presente e il futuro, perché ciò che siamo e che abbiamo non sia dato per scontato, ma sia compreso e apprezzato come esito di lunghi e talvolta drammatici trascorsi che ci accomunano come italiani, europei, e con l’umanità tutta. Proteggere, conservare e valorizzare il patrimonio culturale, aprendolo al pubblico e invitando tutti gli italiani a conoscerlo e frequentarlo: questa è la missione del FAI, che proprio in questi tempi bui, in queste Giornate FAI, trova un senso ancor più profondo e una funzione ancor più necessaria e urgente.
Con le Giornate FAI di Primavera si finanzierà il recupero di un’opera d’arte del patrimonio culturale ucraino
Il FAI, come istituzione della Repubblica, ha scelto di esprimere in maniera esplicita la vicinanza e la solidarietà con il popolo ucraino esponendo i colori della sua bandiera in tutta la comunicazione e nei Beni, ma la Fondazione vuole dare un contributo concreto e perciò si impegna oggi formalmente a finanziare il recupero di un’opera d’arte del patrimonio culturale ucraino che sarà individuato non appena cesserà la guerra e sarà avviata la ricostruzione del Paese.
Chi deciderà di prendere parte alle Giornate FAI potrà offrire un contributo per sostenere la Fondazione. Ai partecipanti verrà suggerito un contributo non obbligatorio a partire da 3 euro e la donazione online su www.giornatefai.it consentirà, a chi lo volesse, di prenotare la propria visita; per molti luoghi, soprattutto nelle grandi città, la prenotazione online è consigliata per garantirsi l’accesso alla visita. Chi lo vorrà, potrà sostenere ulteriormente il FAI con contributi di importo maggiore oppure con l’iscrizione annuale, sottoscrivibile online o in piazza in occasione dell’evento.
Giornate Fai di Primavera: un weekend per riconnetterci alla storia e alla cultura dell’Italia
Un weekend per riconnetterci alla storia e alla cultura dell’Italia, che permetterà ai visitatori di sentirsi parte dei territori in cui vivono e di cui spesso non conoscono appieno la bellezza e il valore. Verranno aperti ville e palazzi storici, aree archeologiche, chiese di grande valore architettonico o storico-artistico, esempi di archeologia industriale, castelli, biblioteche, collezioni d’arte e musei. Non mancheranno itinerari nei borghi alla scoperta di angoli meno noti del paesaggio italiano,dove si conservano tesori nascosti e si tramandano antiche tradizioni,e visite didattiche in parchi urbani, orti botanici, giardini storici e cortili, che nascono dall’impegno messo in campo dalla Fondazione per la diffusione di una più ampia “cultura della natura”.
Oltre quaranta le aperture straordinarie nella regione del Veneto durante le Giornate Fai di Primavera
«Le GFP sono la straordinaria iniziativa del FAI che ha lo scopo, attraverso la conoscenza, di valorizzare il nostro patrimonio. Le Giornate di Primavera sono un’occasione imperdibile perché si potrà accedere in luoghi mai visti prima, anche grazie alla generosità di tanti privati che apriranno le loro case per questo appuntamento– ha sottolineato Ines Lanfranchi Thomas, presidente del FAI Veneto- Quello che sta succedendo in Ucraina non ci consente di provare la gioia che questo festeggiamento porta con sé ma visitare così tanti beni come succederà nel prossimo week end, ci farà sentire più uniti e più consapevoli della nostra storia».
Le Giornate Fai di Primavera a Belluno
La Delegazione FAI di Belluno propone in occasione delle Giornate Fai di Primavera la scoperta del Rifugio antiaereo di via Lambioi, eccezionale esempio di ingegneria bellica situato nel sottosuolo del centro storico della città e progettato tra il 1943 e il 1945. La visita, riservata agli iscritti FAI, con tuttavia possibilità di iscriversi online ed anche in loco, porterà i visitatori attraverso i vari ambienti del rifugio, che era in grado di ospitare fino a tremila persone, dove ancora appaiono le grandi scritte segnaletiche fatte per mantenere l’ordine durante i bombardamenti. Entrati all’interno, ne verrà ripercorsa la storia, approfondendone anche l’aspetto strutturale ed architettonico.
Sempre in centro sarà aperto ai visitatori il Palazzo del Monte di Pietà, di proprietà della Fondazione Cariverona. Il percorso, che prevede la visita ad alcuni ambienti interni del palazzo, solitamente chiusi al pubblico, interesserà le sale del banco dei pegni, una delle quali contiene una suggestiva decorazione a fresco, della seconda metà del XV secolo, che in origine doveva ricoprire interamente i locali interni. La visita comprenderà, inoltre, la chiesa della Beata Vergine della Salute, fondata nel 1627 e annessa al palazzo, e si concluderà nel vicino Museo Civico di Belluno, con la visita ad alcuni manufatti e dipinti provenienti dall’edificio.
A cura del Gruppo FAI Giovani di Belluno sarà la visita al complesso della ex scuola elementare “Aristide Gabelli”, dedicata al pedagogista bellunese di fama nazionale, costruita nei primi anni Trenta. Esempio significativo dell’architettura razionalista, realizzata sulla base del metodo pedagogico elaborato negli anni Trenta dall’educatrice milanese Giuseppina Pizzigoni, l’edificio venne abbandonato a causa d’infiltrazioni e crolli. Un’ampia mobilitazione popolare, sostenuta dall’Associazione Cittadini per il recupero della Gabelli, ha portato la scuola a diventare un Luogo del Cuore con oltre 15.500 voti, ottenendo grazie al FAI un contributo che ha consentito di riparare il tetto e spingendo il Comune a promuoverne il recupero. La visita permetterà di vederne in anteprima i risultati raggiunti.
Le Giornate Fai a Padova
Saranno complessivamente sei le aperture tra Padova e provincia a cura della Delegazione FAI e del Gruppo FAI Giovani di Padova, che per l’occasione coinvolgeranno anche gli iscritti al corso di mediatori artistico culturali, promosso dalla Delegazione di Padova-Fai Ponte tra Culture.
Riservata agli iscritti FAI e a coloro che si iscriveranno in loco, è la visita alla “Villa” di Palazzo Papafava dei Carraresi e il suo giardino, i cui interni, squisitamente neoclassici, sono splendidamente decorati da grandi altorilievi alle pareti, opera di Luigi Zandomeneghi, Luigi Ferrari, Rinaldo Rinaldi, e dagli affreschi realizzati da Giovanni De Min.
Di grande interesse è anche la torre Massimago, antica struttura difensiva del secolo XIV e l’ex Giardino Sgaravatti di cui verranno scoperte le differenti specie botaniche esistenti mentre verrà raccontata lo sviluppo dell’area di Città Giardino.
Altro importante appuntamento sarà nei chiostri dell’ex Convento delle Maddalene ora distinto nel Teatro che porta ancora questo nome e nell’Istituto Leonardo da Vinci. Nella giornata di domenica 27 avrà luogo una visita speciale che includerà anche il vicino Cimitero ebraico.
Si potrà poi visitare e conoscere l’Antonianum, imponente complesso privato, fino a qualche anno fa di proprietà dei Padri Gesuiti che ne avevano commissionato progetto e costruzione all’architetto, appena ventenne, Gino Peressutti. In stile liberty egli realizzò quello che divenne il famoso Collegio, edificio ricco di ornamenti floreali, pinnacoli, torre, con un lungo corridoio passante impreziosito da vetrate colorate che conduce ad uno storico giardino di impronta jappelliana che ospita ancora piante secolari. Il percorso proseguirà lungo via Orto Botanico fino alla “Barchessa”, ora Teatro Barco, rustico attiguo a Palazzo Tron, proprietà privata dei Frati Minori Conventuali, che ha un’architettura di gusto barocco veneziano, tipica delle case venete del Seicento, e conserva al suo interno preziosi affreschi.
In provincia, il Gruppo Fai Giovani di Padova aprirà solo per gli iscritti FAI (possibilità di iscriversi online o in loco) Villa Calegaro e il Museo dell’Argento nel comune di Teolo, nei pressi dell’abbazia di Praglia. In origine di proprietà della famiglia dei conti Comello, subì nel tempo diversi passaggi di proprietà, fino all’acquisto da parte della famiglia Calegaro nel 1968, che la scelsero come nuova e prestigiosa immagine dell’importante Azienda argentiera. L’azienda, giunta oggi alla terza generazione, continua la sua produzione di manufatti artigianali: argenteria di lusso composta da posateria, oggettistica e gioielleria di design che hanno contribuito all’evoluzione e alla diffusione dello stile italiano nel mondo. La villa, di origine settecentesca, ha subito numerosi rimaneggiamenti.
In occasione delle Giornate FAI di Primavera si potrà visitare a Vò, Villa Contarini Giovannelli Venier di cui, insieme con il gruppo FAI Giovani di Padova ne verranno ripercorse le vicende: da simbolo dello splendore veneziano, passando per un triste capitolo della sua storia che l’ha vista, durante la seconda guerra, trasformata in luogo di detenzione per ebrei, fino ad arrivare ai giorni nostri, che la vedono sede di un museo dedicato al paesaggio nonché Luogo della Memoria.
Nel comune di Torreglia sarà aperta Villa dei Vescovi, proprietà del FAI.
Le Giornate Fai a Rovigo
La Delegazione e il Gruppo FAI Giovani di Rovigo proporranno in occasione delle Giornate FAI di Primavera due itinerari all’insegna dell’integrazione tra uomo e ambiente e dell’eccellenza artistica del Polesine.
Riservato agli iscritti FAI, con possibilità di iscrizione online e in loco, è la visita a Valle San Leonardo a Porto Viro, luogo incantato che copre una superficie di circa 400 ettari nella parte più estrema del Delta del Po. La visita a questa valle da Pesca, che insieme all’area protetta del Delta è stata riconosciuta dall’Unesco nel 2015 “Riserva della Biosfera”, vuole far conoscere, anche grazie all’intervento di esperti, l’unicità e la complessità di questo ecosistema sul quale ogni scelta operata dall’uomo incide.
Nel comune di San Bellino gli iscritti al FAI potranno visitare il Molino Sbam, splendido esempio di recupero di archeologia industriale, che sorge a pochi passi dal centro del paese. Al suo interno sono custodite ed esposte le copie delle tre vetrate principali della Cattedrale di Chartres, ciascuna di circa sette metri d’altezza, opere uniche realizzate dalla Vetreria Artistica Tomanin che ha sede nello stesso comune. Sarà possibile conoscere il racconto racchiuso in ogni immagine che le compone, un’occasione unica per ammirarle a pochi centimetri dal proprio viso, immergendosi nelle storie che quel vetro custodisce.
Oltre al Molino, sarà possibile scoprire anche Palazzo Tomanin, risalente alla fine del XVII secolo, che presenta nell’impianto le caratteristiche tipologiche della tradizione veneta. Durante la visita ci si immergerà in un viaggio nell’arte vetraia. Entrando nel laboratorio, si vedranno alcuni esempi di tecniche di realizzazione di vetrate ed oggettistica in vetro lavorato. Una magia per gli occhi, dove le moderne tecnologie sono di aiuto ma non sostituiscono l’artigianalità della lavorazione del vetro, arte antica ancora oggi ricercatissima.
A pochi chilometri dal centro di San Bellino sarà aperta anche la Corte di Villa Ca’ Moro, risalente al XVIII secolo, circondata da una doppia cinta muraria e dotata di un oratorio, una barchessa neoclassica e diversi rustici. I segni della Seconda guerra mondiale ancora ben visibili sulle sue facciate, le crepe di una struttura con un passato ricco di storia saranno oggetto del racconto dei narratori, arricchito da una carrellata fotografica per meglio descriverne la struttura, inagibile dal sisma del 2012, sperando e confidando in un recupero futuro.
Le Giornate Fai a Treviso
In città, in occasione delle Giornate FAI di Primavera con prenotazione obbligatoria sarà eccezionalmente visitabile, a cura della Delegazione FAI, Palazzo Zuccareda, costruito nella seconda metà del XVI secolo, normalmente chiuso al pubblico perché da settant’anni sede provinciale dell’Arma dei Carabinieri. Costruito su quattro piani, sul lato interno il palazzo conserva il grande cortile privato con ingresso da via Inferiore. La facciata di via Cornarotta, con ampio portale centrale, è coronata da una trabeazione dorica nella quale triglifi, in stucco e marmorino, e metope, dipinte a monocromo, con clipei con ritratti virili si alternano a finestre circolari che danno luce alle soffitte. La facciata verso il cortile ripropone la stessa ripartizione della facciata principale e nei clipei delle metope sono affrescati ritratti degli imperatori romani. La superficie era tutta affrescata con la Storie di Eros e Psiche, ora conservata in modo frammentario. Nell’interno al primo piano una sala è decorata da stucchi del XVIII secolo, con cornici che racchiudono specchi e quadri ad olio nelle pareti. Sopra le porte altri dipinti ad olio. Una seconda sala conserva dipinti nelle pareti realizzati a guazzo su carta applicata a tela, raffiguranti paesaggi e figure in costume settecentesco.
In provincia, a Fontanelle sarà aperta al pubblico Villa Galvagna Giol, immersa nel grande parco secolare e, come un’isola, affacciata sul lago alimentato dal fiume Lia che ne segna i confini e che la separa dalla chiesa di San Giacomo di Colfrancui. La facciata che guarda il lago, contrariamente a quella più classica e antica verso la strada e a sud-est verso la chiesa, fu costruita in stile neogotico romantico, con le finestre ed i balconi in pietra d’Istria ed i merli a coda di rondine sul tetto, ed è forse uno degli unici esempi rimasti in questo stile, omaggio alla moda romantica dell’epoca. Il parco secolare è stato disegnato dal Bagnara agli inizi del XIX secolo secondo la moda romantica dell’epoca e conserva piante centenarie catalogate come tra le più rappresentative nella loro specie.
Da non perdere, a Pieve di Soligo, l’itinerario preparato dalla Delegazione Fai di Treviso dedicato ai luoghi della poesia di Andrea Zanzotto. La partenza è prevista dal cortile interno del Municipio, piazza Vittorio Emanuele II dove di recente sono state collocate due significative opere degli artisti Elio Armano e Mario Martinelli. La visita si snoderà poi attraverso le storiche contrade del centro, Borgo Stolfi, Cal Santa e i Palazzi Classi Morona, e lungo le sponde del fiume Soligo, fino alla casa natale del poeta, ora Fondazione e Museo. Lungo il percorso verrà data lettura di testi e poesie, con particolare attinenza ai luoghi che hanno ispirato il poeta.
Con prenotazione obbligatoria e numero di posti limitatissimi è la visita speciale alla casa paterna di Andrea Zanzotto, tipico esempio di architettura veneta della metà dell’800. Si entra nella proprietà attraverso un sottoportico impreziosito dalla presenza di studi per affreschi del padre Giovanni, di professione pittore e decoratore e, dopo aver percorso un piccolo giardino, si arriva all’abitazione, incastonata nella cortina edilizia del borgo. La Casa si sviluppa su tre livelli e presenta una sequenza di piccoli ambienti decorati dallo stesso padre di Zanzotto.
A San Biagio di Callalta sarà, infine, aperta la Chiesa di San Sisto ora Del Redentore, situata sulle rive del fiume Nerbon, in un ambiente pressoché incontaminato del territorio trevigiano. Le prime notizie della Chiesa si hanno in un documento del 1231, anche se non è escluso che si possa retrodatare la sua fondazione di alcuni secoli. Lo schema planimetrico è a navata unica con abside circolare. Quest’ultima appare come la parte più antica, sorta su diversi blocchi di pietra che per dimensione e materia sono uguali a quelli che continuano ad emergere dal tracciato della strada romana Claudia Augusta. Completa l’edificio un piccolo campanile addossato all’abside con una guglia a forma di cipolla, tipologia successiva alla costruzione della chiesa. Sulla parete esterna di mezzogiorno compare un affresco riferibile al XV secolo. Nel semicerchio interno dell’abside, nel 1977, sono stati messi in luce degli affreschi databili il quarto decennio del XV secolo.
Le Giornate Fai a Venezia
La Delegazione FAI di Venezia, in città porterà i visitatori all’interno di Palazzo Corner Mocenigo, oggi sede della caserma “Piave” della Guardia di Finanza. Acquistato nel 1530-35 il palazzo fu riedificato dal 1550-51 su progetto di Michele Sanmicheli, riutilizzando parti di edifici preesistenti e realizzando una delle più monumentali e sfarzose residenze patrizie della città. Nel corso della visita sarà possibile ammirare un singolare “Gabinetto degli Specchi”, opera del genio di Tiepolo, la bellissima scala a chiocciola e l’innovativa architettura del Sanmicheli. Sarà occasione anche per visitare il Museo, memoriale della Prima Guerra Mondiale e un moderno sacrario a memoria della Fiamme Gialle cadute nell’adempimento del dovere, eretto nel 2011 nell’ambito delle iniziative di commemorazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia.
Sempre in città, sarà possibile per gli iscritti FAI o chi si vorrà iscrivere per l’occasione riscoprire il grande affresco di Giambattista Tiepolo che decora il soffitto della sala da ballo di Palazzo Sandi, restaurato dall’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili di Venezia in occasione dei 27 anni della sua fondazione.
Da non dimenticare il Negozio Olivetti, proprietà FAI.
Sull’Isola di Sant’Elena sarà aperto al pubblico lo Stadio Pier Luigi Penzo, la cui storia si intreccia con le alterne fortune della squadra calcistica padrona di casa. L’ultima ricostruzione è del 2021, ed inizia subito dopo la riconquista della Serie A, proprio per rispettare tutti i parametri necessari per ospitarne le partite. È stata eseguita a tempo di record.
Al Lido di Venezia i volontari del FAI illustreranno la storia e l’architettura del Tempio votivo dedicato a Santa Maria Immacolata, voluto nel 1917 dal Cardinale La Fontaine, allora Patriarca di Venezia per onorare la protezione che la Vergine aveva esercitata durante i bombardamenti della Prima guerra mondiale. L’edificio, progetto dell’architetto Giuseppe Torres, ospita ora le spoglie di più di tremila caduti delle due Guerre, tra cui quelle dell’eroe Nazario Sauro.
Non meno interessanti sono le aperture previste per il 26 e 27 marzo in provincia di Venezia. Sarà aperto infatti al pubblico il Forte San Felice di Chioggia, la cui edificazione iniziò nel 1538 ad opera della Serenissima Repubblica di Venezia. Dopo essere stato presidiato dalla Marina Militare, che ne è ancora l’ente proprietario, il Forte è stato abbandonato verso la fine del secolo scorso. Tuttora è zona militare, non accessibile e non visitabile, salvo rare occasioni. Dopo la campagna FAI “I Luoghi del Cuore” si è passati alla definizione di un progetto di recupero del grande complesso, costituito da numerosi edifici e da un’area verde che potrebbe diventare parco pubblico.
Nel comune di Dolo merita una visita San Bruson, piccolo paese centro importante già in epoca romana in quanto punto di congiunzione tra la via Annia e la via Pompilia. Qui troviamo la Chiesa di S. Ambrogio, costruita probabilmente sulla sede di un’antica Pieve, i cui lavori di costruzione furono terminati nel 1768. L’interno ospita, oltre all’altare maggiore, quattro altari laterali, quadri, statue, lapidi, il battistero, il pulpito, le teche con innumerevoli reliquie e un importante organo opera di Gaetano Callido. Il soffitto attuale, affrescato nel 1936 da Giuseppe Chiacigh, raffigura la glorificazione di Sant’Ambrogio. Interessanti anche la Sacrestia, impreziosita da un lavabo tardo medievale e la Canonica, solitamente chiuse al pubblico e visitabili in esclusiva in occasione delle Giornate FAI di Primavera. Non lontano dalla Chiesa si trova la settecentesca Corte di Villa Colloredo. Costruita nel 1782 dalla famiglia omonima e più volte ampliata nel corso dell’Ottocento e del Novecento, la struttura venne acquistata nel 1974 da Alberto Meneghelli che ne fece la residenza di famiglia, ristrutturandola quasi completamente nel 2005. Residenza privata, sarà eccezionalmente aperta al pubblico nelle giornate di sabato 26 e domenica 27 marzo.
In occasione delle Giornate FAI di Primavera, il Gruppo FAI Giovani di Portogruaro aspetta i visitatori per un percorso che si snoderà tra i più suggestivi luoghi del centro cittadino. Si parte dal Palazzo Comunale, la cui parte più antica è databile al XIII secolo per poi proseguire in Corso Martiri della Libertà ammirando le facciate dei palazzi storici De Goetzen, De Goetzen-Muschietti e Favolo. Riservate agli iscritti FAI, con possibilità di iscrizione online e in loco, sono le visite a Palazzo Longo, esempio di un’architettura propria della nobiltà portogruarese del Medioevo e Palazzo Dal Moro, un unicum in Portogruaro, che si eleva su un notevole porticato con archi acuti innervati e poggianti su quattro pilastri. Entrando in via Garibaldi si incontreranno le facciate di Palazzo Martino e Palazzo Bolzicco dove si potrà accedere agli androni e ai giardini. Si giungerà quindi al Palazzo Vescovile, la cui prima testimoniata risale al 1339, nel quale è anche in corso la mostra la mostra “L’Arte della Fisica. Da Luigi Russolo a Renzo Bergamo” omaggio a due importanti protagonisti del mondo dell’arte nati a Portogruaro. Sempre in via del Seminario sarà aperto al pubblico Palazzo Altan Venanzio, sede della Biblioteca Civica, testimonianza di quel magnifico gruppo di edifici che tra il XV e il XVI secolo completarono il tessuto architettonico di Portogruaro, ricco di esempi del gotico italiano, veneziano e rinascimentale. In via Cavour ci si concentrerà in particolare sull’androne e sul giardino di Palazzo Doardo Marco e sul giardino di Palazzo Gallo, che si ispira alla tipologia delle costruzioni civili, di chiara derivazione veneziana, sorte in città nel corso del Medioevo e del Rinascimento. Agli iscritti FAI è dedicata la visita di Palazzo Fabroni, risalente al ‘400, dove si potrà ammirare l’ampio salone, la cui pavimentazione, da poco restaurata, risale al 1600. Dal salone si accede all’elegante sala da pranzo, in cui è conservato il ritratto dalla Marchesa Malaspina. A completare il palazzo, vi è l’ampio giardino che si affaccia sul fiume Lemene, con due accessi all’acqua.
Le Giornate FAI a Verona
In occasione della Giornate FAI di Primavera, nella città scaligera l’apertura curata dalla Delegazione FAI di Verona è dedicata alla scoperta della lunga storia che racchiude l’Hotel Due Torri. Sabato 26 e domenica 27 marzo sarà possibile conoscere la storia dell’Hotel, situato in un palazzo trecentesco, e ammirarne le testimonianze storiche ed artistiche, quali le pitture di Casarini realizzate negli anni della Dolce Vita. Il percorso di visita include il salone Lounge al pian terreno, con le sue opere d’arte e con il Torneo dei Cavalieri Brandeburghesi ed infine l’Arena Casarini.
In provincia, la Delegazione FAI di Verona, in collaborazione con il Comune di Povegliano Veronese, aprirà ai visitatori Villa Balladoro, vasto complesso architettonico testimonianza della tradizione delle corti agricole. La sua origine risale al Cinquecento, ma fu nel Settecento, con il passaggio di proprietà ai Balladoro, che la struttura giunge a compimento: la casa padronale al centro del complesso, incorniciata da due torri merlate, viene completata da una cappella gentilizia, da rustici, magazzini per il raccolto, le abitazioni per i lavoranti, porticati, tutti affacciati su una ampia aia. Sul lato opposto, si sviluppa un incantevole parco, ricco di statue e corsi d’acqua, che si intersecavano nell’elegante fontana in marmo bianco che tuttora si erge al centro del vastissimo brolo. La villa, di proprietà comunale, è normalmente chiusa al pubblico, sarà possibile visitarne le sale in cui è ospitata la biblioteca comunale.
A Sommacampagna, in collaborazione con il Comune, si andranno invece a conoscere i luoghi un tempo adibiti alla coltivazione del baco da seta. Si farà tappa presso l’abitazione di un venditore di “semente”, i piccoli ovetti dai quali nascevano i bachi e presso Corte Decima, antica abitazione dei Venier e centro economico di Sommacampagna. Passeggiando nelle vie, tra le antiche ville che hanno determinato le trasformazioni urbane e paesaggistiche di Sommacampagna, si arriverà a Corte Caprara, azienda agricola che nel XIX e XX secolo è stata il cuore pulsante dell’economia di Sommacampagna. Qui, si potrà visitare la residenza ottocentesca, dove sono appena terminati i restauri della struttura e degli apparati decorativi.
Sempre in provincia, con il gruppo FAI Giovani di Verona, in collaborazione con il Comune di Sanguinetto, si andrà alla scoperta dei luoghi più belli e significativi del centro storico, la cui origine risale al Medioevo, come testimoniato dal Castello, sorto come mastio costruito dagli Scaligeri nel XIII secolo, successivamente ceduto alla famiglia Dal Verme che lo trasformò in residenza signorile. Si proseguirà poi a piedi incontrando Palazzo Betti, dimora signorile in stile neoclassico con pregevoli affreschi e stucchi al suo interno. A fianco di esso sorge il complesso architettonico della chiesa di S. Maria delle Grazie, originaria del 1400 e ristrutturata nel 1600, e dell’annesso convento, databile al 1600, con l’elegante chiostro interno a forma quadrata, con colonne in stile ionico e un pozzo in stile barocco di forma ottagonale al centro. In fondo al corso principale del paese chiude la visuale, come una quinta teatrale, l’Oratorio delle Tre vie, detto anche “Chiesetta della Rotonda”, particolare struttura circolare con interno ottagonale, eretta nel 1747 opera dell’architetto Alessandro Pompei di Verona.
Le Giornate FAI a Vicenza
In città, la Delegazione FAI di Vicenza attende i propri ospiti a Parco Querini, situato nel centro storico, tra il fiume Bacchiglione, il suo affluente Astichello e i resti delle mura veneziane, lungo viale Rodolfi. Fu un parco privato annesso al palazzo di Contrà San Marco, voluto dai conti Capra all’inizio del XIX secolo, come giardino, ma anche brolo per le coltivazioni agricole. Un viale rettilineo circondato da statue collega il palazzo a un tempietto circolare progettato nel 1820 da Antonio Piovene in stile neoclassico, situato su una collina artificiale, circondata da uno stagno alimentato dal fiume Astichello. Dal lato opposto rispetto al palazzo sono situate le serre e una piccola struttura in stile neogotico, detta “castelletto”. È in corso, inoltre, il recupero delle serre che risalgono a inizio dell’Ottocento, forse su progetto di Giuseppe Jappelli.
Spostandosi in provincia, il Gruppo Fai Giovani di Vicenza ha riservato agli iscritti FAI, la visita all’antica parrocchiale di Campiglia dei Berici, solitamente non accessibile al pubblico. Dal suggestivo Parco della Rimembranza si potrà godere della facciata cinquecentesca accedendo poi agli interni che ospitano le tele di Francesco Montemezzano, allievo di Veronese, gli affreschi e gli stucchi.
Poco più a nord del paese, sorge Villa Repeta Bressan, edificata nel 1672 sui resti della precedente villa palladiana, distrutta da un incendio fra il 1640 e il 1672. I visitatori verranno accompagnati nell’antica proprietà della famiglia Repeta, tra le sale affrescate, dipinti e mobilio d’epoca della Villa sino all’antico brolo, dal quale si può vedere l’intera proprietà, dalla barchessa alla vecchia “colombara”.
A Bassano del Grappa, la Delegazione FAI di Bassano, incontrerà i visitatori a Villa Rezzonico, bene privato aperto solo in occasioni di eventi particolari. Costruita negli anni 1702-1703 per volere di Giambattista Rezzonico venne poi ampliata dagli eredi, negli anni dal 1730 al 1740 per opera del famoso architetto Giorgio Massari, già impegnato a Venezia con Cà Rezzonico, altra splendida proprietà della famiglia. La visita a cura degli Apprendisti Ciceroni farà ripercorrere agli ospiti secoli di storia, passeggiando nel raffinato salone delle feste, scalinate in marmo, salotti ricchi di collezioni di stampe antiche, e la biblioteca con i due dipinti di Papa Clemente XIII.
Dal 17 marzo elenco dei luoghi aperti, modalità di partecipazione e prenotazioni su
https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/giornate-fai-di-primavera/i-luoghi-aperti/?regione=VENETO