Sconcerto. Teatro di musica per attore e orchestra
Elio e l’Orchestra di Padova e del Veneto in scena al Teatro Verdi con un intreccio di musica e parole nato dall’incontro tra Franco Marcoaldi e Giorgio Battistelli
Padova, 7 novembre 2018 – Né melologo né opera lirica, ma un raffinato intreccio di diversi linguaggi espressivi, di musica e parole, Sconcerto. Teatro di musica per attore e orchestra dal 13 al 18 novembre anima il palcoscenico del Teatro Verdi di Padova con Elio, Mangoni e l’Orchestra di Padova e del Veneto. Frutto dell’incrocio di tre differenti sensibilità e competenze artistiche, quella di Elio, dello scrittore e poeta Franco Marcoaldi e del compositore Giorgio Battistelli, dopo una prima versione del 2010, Sconcerto torna sulla scena con la nuova produzione del Teatro Stabile del Veneto e dell’Orchestra di Padova e del Veneto nuovamente insieme nel segno della preziosa collaborazione avviata nella scorsa stagione con le Lezioni di suono.
Sconcerto si presenta come una sorta di Prova d’orchestra felliniana al contrario, in cui non sono i musicisti a ribellarsi, ma è Elio stesso nei panni di direttore d’orchestra (nel 2010 il ruolo era stato di Toni Servillo) a entrare in confusione perdendo ogni capacità di dirigere: «ho troppo mondo nella testa», dice. Il tentativo di mettere ordine nei propri pensieri prende così la forma di un lungo e allucinato monologo continuamente bagnato dal suono degli strumenti, dalla musica che lambisce la parola. E il disordine viene a occupare la scena. Ad accompagnare Elio in questa nuova avventura, Luca Mangoni che sul palcoscenico si mescola con i musicisti dell’Orchestra di Padova e del Veneto diretti dal maestro Marco Angius.
Autore della musica è Giorgio Battistelli, compositore contemporaneo tra i più affermati del panorama internazionale che il pubblico padovano ha già avuto modo di conoscere nel con le Lezioni di Suono 2018 dell’OPV. Battistelli presenta uno stile che abbraccia la complessità e l’imperfezione, dialogando tra passato e presente per creare una musica sempre tesa e impegnata in grado di suscitare continue riflessioni.
La regia dello spettacolo, infine, è curata da Daniele de Plano, regista a proprio agio tanto con l’opera quanto con il teatro di prosa, con il cinema e con la televisione: per la Rai ha curato diverse apparizioni televisive dell’OPV come le Lezioni di Suono e Inori di Stockhausen (Biennale di Venezia 2017).
Sconcerto, quasi-opera, quasi-performance, quasi-melologo, è alla fine puro teatro: uno spettacolo, per dirla con Artaud, in grado di «aprire un varco nel linguaggio per arrivare a toccare la vita». In scena dal concerto si passa così allo “sconcerto”, che poi è la condizione esistenziale più consona al tempo presente. Dietro alla convenzione del «concerto» come rito collettivo non si tarda, infatti, a individuare una porta d’accesso alle grandi crepe della contemporaneità: al disorientamento morale, ideologico, politico, esistenziale che sembra pervadere il momento attuale. D’altra parte, però, Sconcerto non si pone come una semplice presa d’atto rassegnata. Nello spettacolo la voce si fa strumento musicale e spetta a Elio prestare la sua al testo, costruendo una partitura che suona e risuona nelle orecchio dello spettatore.
Martedì 13 novembre il concerto sarà anticipato dalla prova generale riservata alle scuole alle ore 10.30 e dall’introduzione all’ascolto nel Ridotto del Teatro Verdi alle ore 19.45, appuntamenti promossi dall’OPV. Venerdì 16 alle ore 18.00, inoltre, si terrà il tradizionale incontro con gli artisti organizzato dal Teatro Stabile del Veneto nel foyer del Teatro Verdi.
Il Teatro Stabile del Veneto è uno dei più importanti teatri di produzione d’Italia. Fondato nel 1992 dalla Regione del Veneto e dai Comuni di Padova e di Venezia è sostenuto anche dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.
L’Orchestra di Padova e del Veneto, fondata nel 1966, è tra le più importanti orchestre da camera italiane. La Stagione concertistica è realizzata con il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, della Regione del Veneto, del Comune di Padova e di Fondazione Antonveneta.
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